Il sindaco leghista cancella la targa dedicata a Peppino Impastato.
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-------- Messaggio Originale -------- ----- Original Message ----- From: Gaspare e Judith To: giovanni impastato Sent: Friday, September 11, 2009 5:53 PM Subject: Itis paleocapa per Peppino Impastato Egregio Direttore, Nella bergamasca non ci sono solo sindaci leghisti come Aldegani di Ponteranica che ha deciso di rimuovere la targa di Peppino Impastato dalla biblioteca. In questi ultimi anni è cresciuita una coscienza civile che finalmente riconosce il cancro-mafia non più legato a certe regioni bensì problema nazionale ed internazionale. Come ITIS "Paleocapa" di Bergamo, da anni lavoriamo su questi temi. In particolare, per Peppino, abbiamo più volte avuto nella nostra scuola Giovanni, il fratello, con la moglie Felicia a parlare di legalità e lotta alla mafia. Il prossimo incontro è previsto per il 26 di settembre, dove Giovanni, intervistato dal sottoscritto, ci parlerà del suo libro appena uscito "Resistere alla Mafia". E a Novembre Lucia Sardo (mamma di Peppino ne "I cento passi") sarà nel nostro istituto con "La madre dei ragazzi") Più volte, con centinaia di studenti, siamo andati a Palermo per incontrare Rita Borsellino, gli amici di "Casa Memoria" di Cinisi, a seguire incontri e seminari. Non semplici gite ma veri Viaggi d'Istruzione: sempre presente il nostro preside ing. Michele Nicastri. E per tener viva la memoria di chi, lottando contro la mafia, ci ha lasciato la vita, per Peppino Impastato abbiamo anche piantato un gelso nel giardino della nostra scuola. Con tanto di targhetta che nessuno riuscirà mai a rimuovere. prof. Gaspare D'Angelo referente "Educazione alla Legalità" Itis "Paleocapa", Bergamo 035 31 47 49 338 5213292 p.s Allego mia poesia. Chi vuole può andare su youtube e digitare il mio nome per sentire "Falcone e le ali" recitata davanti al procuratore nazionale antimafia Grasso Cento Passi Io c’ero… quel nove maggio del settant’otto, e dai 98.800, a Palermo, ne udimmo il botto. Io c’ero… quando la meglio gioventù arrivò a Cinisi, sullo stesso binario dove… fu massacrato. Noi c’eravamo… quando sfilammo dietro lo striscione “La mafia uccide, il vostro silenzio pure”. E come potevamo non esserci… quando muti urlammo la nostra rabbia tra quei cento passi che dividevano la casa di Tano Seduto da quella degli Impastato. E come potevamo non esserci… quando, davanti a quella casa, Felicia ci accolse con sguardo di pietra e pugno chiuso. Io c’ero… ventidue anni dopo, al Capitol, quel sabato pomeriggio quando… assieme alle immagini, scorrevano le lacrime. Io c’ero… a Cinisi, quando i miei bambini vollero contare i passi ma, erano duecento e non gli tornavano i conti. E anche se non c’ero, come potevamo non esserci… quel sette dicembre quando Felicia per sempre è partita ed in pochi a Cinisi l’hanno salutata. Io c’ero… lo scorso settembre quando da Bergamo, Antonio chiamò Giovanni, per dirgli che avremmo raccolto cinque euro a testa. Noi c’eravamo… e così per mille volte dicemmo a quell’avvocato, ciò che Giovanni gli disse in tv. E come potevamo non esserci noi che… “Col coraggio e le idee di Peppino continuiamo”. Le Cartoline poetiche di Gaspare D’Angelo
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