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Gabriel Garcia Marquez

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Gabriel Garcia Marquez

 

Gabriel García Márquez  ci ha lasciati, ma ci ha anche lasciato il fantastico mondo letterario di Macondo, dove sono ambientati molti dei suoi romanzi. Ha inventato il cosiddetto realismo magico, che ha caratterizzato i più recenti e i più bei  romanzi  latinoamericani, mescolando fantasia e descrizione realistica della realtà sociale.  “Cent’anni di solitudine” è uno dei più grandi romanzi della letteratura di ogni tempo, una vera e propria epopea di una realtà trasfigurata nel mito e  nella prospettiva di una lontananza perduta per sempre. Quando è uscito questo romanzo non c’era nessuno di noi che non lo avesse nello zaino o sul comodino. Ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1982. Tra le sue opere, da ricordare: L’autunno del patriarca, Cronaca di una morte annunciata, L’amore al tempo del colera, Dell’amore e degli altri demoni, e le memorie “Vivere per raccontarla”. Lui è vissuto per raccontarci la sua vita e le sue esperienze. Vogliamo ricordarlo con una sua frase: “ la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”

E con un’altra: “Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.

 

( 20 aprile 2014 )



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