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Merano: al liceo Gandhi i ragazzi ricordano Peppino 

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Al liceo «Gandhi» i ragazzi ricordano le vittime di mafia

 

MERANO. Seguendo lo slogan "Memoria e consapevolezza", gli studenti del liceo Gandhi si stanno impegnando in un percorso di sensibilizzazione sul tema della mafia attraverso l’adozione di storie di vittime della mafia, ripercorrendo la vicenda di Peppino Impastato e con riferimento all’Associazione nazionale magistrati - Anm. Un percorso educativo multidisciplinare in grado di unire sinergicamente riflessioni, comunicazione audio visuale, incontri con testimoni diretti ed esperti in materia.

Dopo avere già incontrato  il procuratore capo di Bolzano Guido Rispoli e il sostituto procuratore della Repubblica Pasquale Profiti, che è anche presidente della sezione Trentino Alto Adige dell'Anm e dopo avere esposto  la mostra dell’Anm “Vite per la legalità”, dedicata a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Guido Galli, Emilio Alessandrini, Fulvio Croce, Giorgio Ambrosoli, con un'analisi del fenomeno delle mafie al nord e in Europa., il 24 aprile, dalle 10.45 alle 13.15, sempre all'auditorium dello School Village è stato organizzato un incontro con Salvo Vitale, Carlo Bommarito, Giovanni Riccobono di Cinisi, amici e compagni di lotta di Peppino Impastato, e con Vincenzo e Augusta Agostino, genitori dell'appuntato di polizia Nino Agostino, ucciso dalla mafia a Villagrazia di Carini assieme alla moglie Ida Castelluccio il 5 agosto del 1989.

Il percorso didattico consiste nell’”adottare” da parte dei ragazzi la memoria di una vittima della mafia. Ogni ragazzo legge uno o più libri dedicati alla vittima della mafia di cui si occupa, quindi fa una ricerca sui siti anti mafia specializzati sul tema per avere più notizie possibili, inoltre ricerca negli archivi di alcuni quotidiani nazionali articoli del tempo dell’omicidio.

Dopo aver così maturato una conoscenza adeguata, gli studenti elaborano piccole interviste, che saranno consegnate ai familiari delle vittime. Questo per cercare di “umanizzare” il più possibile il rapporto fra i ragazzi e la memoria “adottata”. Tra gli obiettivi dell'iniziativa, anche quello di far nascere la consapevolezza che tutti questi martiri, il più delle volte sconosciuti della guerra di mafia, non erano super eroi, ma uomini normali, che hanno avuto il coraggio di cercare la verità credendo nella legalità, nello Stato, nel bene comune. Quindi, da fine aprile i ragazzi presenteranno alcuni loro lavori.

( 22 aprile 2014 )



Ci sono 1 commenti sulla notizia
Simone S.: 21/05/2014 11:15:24
Un saluto. Rispondi a questo messaggio
Non ci sono parole per descrivere questo grande uomo.