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Gaza: continua la carneficina

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Gaza: continua la carneficina

Avevamo sottovalutato l’alta considerazione di sé che hanno gli israeliani. Abbiamo supposto, in precedenza, che, per vendicare i tre ragazzi israeliani, assassinati da esaltati palestinesi, gli israeliani avessero deciso che, per ogni israeliano dovessero morire cento palestinesi: si badi bene che, alle Fosse Ardeatine, i tedeschi avevano deciso che ogni tedesco valesse dieci italiani e quindi, trenta tedeschi uccisi, trecento italiani fucilati. Stavolta invece siamo a quota mille, oltre trentamila i feriti, oltre duecentomila gli sfollati e ci avviamo ad aggiornare quotidianamente questa cifra, perché la furia omicida degli israeliani non risparmia nessuno, né donne, né bambini, né civili indifesi. Presto si arriverà a quota tremila, mille palestinesi per un ebreo, ma ormai si va alla “soluzione finale”, all’eliminazione totale della questione palestinese, attraverso la distruzione di quel che resta di questa mancata nazione, ovvero alla scomparsa di un milione e mezzo di palestinesi che ancora si ostinano a credere che quella in cui vivono sia la loro terra. Non è il caso neanche di ricordare l’episodio di Davide e Golia: il Golia israeliano possiede uno degli eserciti più potenti del mondo, il Davide palestinesi ha qualche razzo-petardo in grado di fare fumo e facilmente intercettabile dal sistema di difesa israeliano. Il silenzio dell’Occidente è assordante: non gliene frega niente a nessuno. Solo Obama ha ipocritamente alzato la voce invitando Israele a metter fine al massacro, ma gli hanno risposto picche. Picche anche per l’esortazione dell’ONU, che si è dimostrato un carrozzone inutile e inefficace. E quindi si continua ad oltranza: ieri è toccato a una scuola dell’ONU, oggi a una scuola in cui giocavano un gruppo di bambini, domani a un ospedale. Ciò che è più aberrante è l’ipocrisia con cui i comunicati israeliani cercano di scaricare tutto quello che succede sugli stessi palestinesi: sono loro che si servono dei civili come scudi umani, sono loro che sparano sui loro stessi bambini e altre buffonate di questo tipo, come la tregua di 8 ore o quella di 24 o quella di qualche giorno, in cui si continua a sparare, naturalmente, dicono loro, da parte dei palestinesi che non vorrebbero alcuna tregua. C’è ancora una questione: il comportamento criminale degli israeliani ha finito con il ridestare in Europa, frange di antisemitismo, tipiche dell’estrema destra. Costoro non hanno capito niente e si rimorchiano antichi e stupidi pregiudizi che la storia ha cancellato. I  mascalzoni di oggi non sono “gli ebrei”, ma gli Israeliani, ovvero i ricchi capitalisti americani e inglesi che hanno deciso, agli inizi del Novecento, di creare un avamposto dell’Occidente  in territorio arabo. Se questi erano in maggioranza ebrei, non vuol dire che tutti gli ebrei sono assassini. E’ triste vedere  che gente, che si dice appartenere a un popolo che ha subito la barbarie nazista, oggi sfoghi i suoi istinti bestiali e la sua sete di violenza contro coloro che non si possono difendere, ma questa gente, lo ripeto, non ha niente a che fare con la questione ebraica. Questa gente è oggi lo stato di Israele, al quale si può solo fare un richiamo biblico, ma senza speranza, perché la bibbia l’hanno dimenticata, così come hanno dimenticato che il loro dio è un dio di pace: “Israel, Israel, convertere ad dominum deum tuum”. (Israele, convertiti al tuo dio)

(Salvo Vitale)

( 29 luglio 2014 )



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