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Se muoio sopravvivimi

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  • SE MUOIO SOPRAVVIVIMI 

  • Castello a Mare - Palermo
Domenica 7 settembre alle 18 a Castello a Mare a Palermo, in occasione di Adelante - Festa SEL Palermo, Mari Albanese presenterà il libro di Alessio Cordaro e Salvo Palazzolo dal titolo "Se Muoio, sopravvivimi". Questa è la storia inedita della figlia di un padrino, Rosalia Pipitone, e della sua libertà soffocata. Una ragazza di 25 anni, una storia al femminile che somiglia tanto a quella di Peppino Impastato. Un libro scritto da un cronista di Repubblica, racconta 30 anni dopo, la verità nascosta su un doppio delitto camuffato da incidente . A Palermo tra l'Acquasanta e l'Arenella, storiche borgate marinare, una ragazza di 25 anni, Rosalia Pipitone, per prima si strappò il burqa che Cosa Nostra cuce addosso alle sue figlie. Una ribellione che le costò la vita. Nata da un boss, Lia scappò di casa, si sposò contro il volere del padre, si distaccò dal marito, da cui ebbe un figlio, conobbe un amico del cuore e venne uccisa. L'ordine lo dette il padre. E se non fu l'ordine, fu assenso silenzioso. Lia aveva violato le regole dell'onore. Per eseguire il delitto senza clamori, fu inscenata una finta rapina. E l'indomani, l'amico del cuore fu gettato da un quarto piano, fingendo un suicidio per amore. 
A risalire il sentiero di questa tragedia, avvenuta nel 1983, la cui messinscena aveva superato indenne ben tre processi, sono stati il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo e il figlio di Lia, Alessio Cordaro. Se muoio, sopravvivimi è il titolo di una inchiesta scritta a quattro mani, un verso profetico tratto dalla poesia preferita di Lia, di Pablo Neruda. Un'indagine che oggi ha spinto la Procura a riaprire il caso, anche grazie alle nuove rivelazioni di un pentito, Angelo Fontana. Via Papa Sergio 61, ore 18 e 30 del 23 settembre '83, davanti al negozio Farmababy entrano due uomini eleganti, parlano in perfetto italiano, sono armati di Smith e Wesson Special calibro 38. Prendono l'incasso ma poi, invece di fuggire, aspettano. Finchè entra Lia. Le sparano alle gambe. Scappano. Uno rientra, urla: "Mi ha riconosciuto", e la finisce. Il giorno dopo, in piazza Cascino, due uomini salgono dall'amico di Lia. Gli fanno scrivere un biglietto: "Mi uccido per amore". Poi lo gettano dal quarto piano. Lia è solo l'85 omicidio dall'inizio dell'anno. Un pomeriggio per non dimenticare, per fare memoria e un tributo alla libertà di Lia Pipitone.
Mari Albanese ne parlerà con il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo. La presentazione sarà accompagnata dalla lettura di poesie per Lia Pipitone a cura del poeta palermitano Francesco Di Franco e dell’attrice Francesca Picciurro. Inoltre il cantastorie Paolo Zarcone canterà la celebre ballata tradizionale della “Barunissa di Carini”.
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( 4 settembre 2014 )



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