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CENTO PASSI ANCORA

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CENTO PASSI ANCORA

 

Esce, per le edizioni Rubbettino il  libro di Salvo Vitale “Cento passi ancora”, con un’introduzione di Marco Tullio Giordana, regista del film “I cento passi” sulla vita di Peppino Impastato. Salvo Vitale, già autore del libro “Peppino Impastato, una vita contro la mafia”, edito dalla stessa casa editrice, al quale si è ispirato il film, in questo altro lavoro, che si può considerare la prosecuzione del primo, racconta una serie di esperienze, vissute in prima persona, dopo la morte di Peppino Impastato. Il racconto, che si snoda come pagine di un diario, comincia  con la mattina del delitto, con gli estenuanti interrogatori in caserma, con il tentativo di depistaggio delle indagini, prosegue con la controinchiesta dei compagni, la ricerca delle prove, le vicende processuali, la vita di Radio Aut, la lunga notte di Felicia e la sua ostinata richiesta di giustizia. Il tutto con un ricorrente rapporto con il respiro del mare, con la poesia, con la drammaticità di alcuni momenti.

22 anni di lotta contro la mafia, contro l’ostilità dell’ambiente,  e con  uno slogan, scritto in uno striscione portato ai funerali, che ha accompagnato, sino ad oggi, le scelte dei suoi compagni :“Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”.

 

 

INTRODUZIONE

 

 Originariamente questa era una sceneggiatura. L’avevo scritta, dietro insistenza di un regista napoletano, Gregorio Mascolo, che era venuto a Cinisi, si era lasciato coinvolgere dalla storia di Peppino e quindi dalla nostra storia e aveva già girato alcuni cortometraggi. Una volta pronto tutto, avevamo avuto uno scambio di pareri, con ripetute proposte, da parte sua, di modifiche, integrazioni ed altro, al punto che la mia bozza era stata interamente trasformata, per non dire snaturata. Siccome alcune cose della nuova stesura non mi convincevano, avevo interrotto il sodalizio, pur lasciando il regista libero di utilizzare quello che credeva opportuno del mio testo. In realtà egli progettava di fare un film su Felicia, io invece mi ero soffermato sui compagni di Peppino e su tutti gli aspetti e i protagonisti di una vicenda durata quasi trent’anni. Mascolo ha poi realizzato il suo film che, al momento non è ancora uscito nelle sale cinematografiche, boicottato dalla grande distribuzione. Ho inviato il lavoro a Marco Tullio Giordana, nella speranza che  decidesse di realizzare una continuazione de “I cento passi”, la cui sceneggiatura si era stata ispirata alla mia biografia su Peppino Impastato   ma egli, pur apprezzando il tutto, mi ha risposto che non si sentiva di fare un altro film su Peppino e che avrei potuto rielaborare il mio soggetto in forma narrativa. A distanza di vari anni, sono ritornato su quel suggerimento, ho ripreso il testo, integrando quanto era presente nella memoria con brevi passaggi narrativi che, se non sono del tutto  conformi alla realtà vissuta, sono abbastanza verisimili:  è il caso delle scene interne ed esterne al Palazzo di giustizia di Palermo, con i suoi magistrati. Il ripetersi ossessivo dei versi di Montale davanti al mare è una reminiscenza che mi porto costantemente appresso, sin da quando, da ragazzo, conoscevo a memoria la raccolta “Mediterraneo” e andavo alla ricerca di ossi di seppia e conchiglie sulla spiaggia. Per il resto non ho voluto o non ho saputo alterare del tutto l’originaria struttura narrativa tipica della sceneggiatura, soprattutto nell’aspetto discorsivo:  capita, nel corso della lettura, di trovarsi, più che a una narrazione, davanti a una scena, con l’alternarsi immediato dei dialoghi: non mi sembra negativo. I cultori del vero e della precisione puntigliosa potranno trovare da ridire su qualche data, su qualche evento, su qualche virgola, su qualche parola usata al posto di un’altra, su qualche persona che c’è ma non c’era, oppure c’era ma non c’è: auguro loro di vivere a lungo.

                                                                                                                                                         Salvo Vitale

( 20 novembre 2014 )



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