Partigiano d’altra sponda
ho conosciuto mafiosi, anziché fascisti,
la differenza non era poi molta:
stesse indicibili violenze,
stesso sistema di paura,
stessa scientifica teoria del silenzio,
stesso teschio come simbolo.
Sempre col vecchio dilemma,
se rispondere allo stesso modo
o se scegliere la non–violenza,
se subire l’esercizio del ricatto
e sperare nella protezione dello stato,
oppure organizzare passaggi di lotta armata.
Nella teoria del rosso si amalgamano le arance,
i gelsi, il melograno, il pomodoro, il sangue.
Ogni giorno trangugi la bibita
e ti predisponi all’assuefazione.
Nei casi di ordinaria eversione
c’è l’emarginazione
per la scheggia impazzita
c’è l’eliminazione.
26-10-2005