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Discarica di Siculiana? Tutto  apposto (S.Petrotto)

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Discarioca di Siculiana? Tuttoapposto

Salvatore Retrotto

 

Stavolta, nell’affrontare il solito trito e ritrito tema, relativo alla illegale gestione dei rifiuti, in Sicilia, vogliamo partire dalle tre pagine relative all’ennesimo esposto-denuncia, quello di Filippo Tavormina, ex comandante dei vigili urbani di Montallegro, del 16 agosto 2015.
Si parla ancora una volta di un terribile, pericolosissimo ed insopportabile inquinamento ambientale provocato dalla discarica di Siculiana.
E’ una denuncia inviata ad una miriade di Autorità, oltre che alla Procura della Repubblica di Agrigento, in cui viene anche evidenziato come da oltre tre anni, da quando cioè lo stesso Tavormina è andato in pensione, non sono stati più effettuati controlli presso la discarica di proprietà dei fratelli Catanzaro.
Anzi le Amministrazioni Comunali di Siculiana e Montallegro, si sono accordate con la ditta ‘Catanzaro Costruzioni’ che da gestori si sono trasformati, come per incanto, a seguito di una serie di, se così possiamo dire, ‘sviste istituzionali’, in proprietari della mega discarica, al centro di numerose indagini e proteste popolari.
Oggi, i due comuni agrigentini che si sono fatti sfilare la discarica di loro proprietà, si accontentano, come si suole dire in questi casi, di un piatto di lenticchie!
15 mila euro l’anno, per organizzare qualche festino e soprattutto per star zitti, come si evince del resto, leggendo l’ultima delibera di approvazione del contratto di sponsorizzazione, la n. 57 del 31/07/2015, approvata dalla Giunta Comunale di Montallegro.
Semplicemente vergognoso!
15 mila euro l’anno per tacere su una lunga serie di illegalità, denunciate da più parti, non ultimo dall’ex sindaco di Siculiana, Giuseppe Sinaguglia, il 21 settembre scorso, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, presieduta dall’On. Alessandro Bratti.
Il Sinaguglia, come sanno tutti quanti i cittadini di Siculiana e Montallegro, ma ormai come è noto ad una ‘quantità industriale’ di organi inquirenti, è stato fatto fuori da sindaco proprio per avere rivendicato la proprietà e gli incassi derivanti dal conferimento dei rifiuti, di numerosi comuni siciliani, proprio presso quella discarica di cui i fratelli Catanzaro, per lo meno sino al 2007, erano dei semplici gestori.
Al vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro ed ai suoi due fratelli, come da contratto stipulato negli anni Novanta con il comune di Siculiana, spettava solo una quota pari a 27 euro, degli oltre 65 euro a tonnellata incassati e pagati dai comuni che negli anni hanno conferito, svariati milioni di tonnellate di rifiuti. 
Ed invece cosa è successo?
I Catanzaro, con un’abilissima mossa giudiziaria, si sono sbarazzati, nel 2007, dell’allora sindaco Sinaguglia, del suo capo ufficio tecnico, l’attuale sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, del comandante dei vigilia urbani, Giuseppe Callea e del responsabile della discarica, Luigi Meli accusandoli, ingiustamente, tutti quanti, di concussione e mafia.
Si sono così impadroniti di tutto quanto, baracca e burattini, ossia della discarica comunale e di qualche decina di milioni di euro che aveva incamerato il comune di Siculiana, sino a quel momento.
L’operazione la mettono a segno col beneplacito della Commissione Prefettizia che, intanto, aveva sostituito, per 18 mesi, sindaco, giunta e consiglio del comune di Siculiana, sciolto per mafia, a seguito proprio delle denunce del vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro; denunce rivelatesi, dopo 5 anni di processi, del tutto infondate. 
Il tutto avviene senza che alcuna, come si direbbe in questi casi, ‘Autorità costituita’, tenesse conto che ai Catanzaro, in quanto dei semplici gestori della discarica, spettava soltanto una quota, pari a molto meno del 50 % di quanto è stato liquidato!
Incredibile, ma vero!

Non so se si è capito abbastanza.
Una cosa è certa e cioè che nessuno, dico nessuno, si è premurato di capire invece, realmente, cosa stava succedendo a Siculiana con quelle decine e decine di milioni di euro, di soldi pubblici che poi erano e sono i proventi delle tasse sui rifiuti, pagati dai siciliani ed i cui importi sono il triplo della media nazionale.  Soldi che, ancora oggi, finiscono nelle casse di una ditta privata, più o meno ingiustamente, non si sa a quale titolo, visto che neanche presso la Procura della Repubblica di Agrigento si è capito gran che…

Basta seguire il prosieguo sempre di questa nostra incredibile storia e ci accorgiamo che il presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, On. Bratti, non può far altro che constatare che il pubblico ministero che si è occupato dell’intera vicenda, la dott.ssa Antonella Pandolfi, ha chiesto, inspiegabilmente, l’incriminazione del Sinaguglia per abuso d'ufficio con l'aggravante dell'articolo 7, favoreggiamento alla mafia.

Ecco in quale geniale direzione sono state condotte le indagini giudiziarie sull’ affaire discarica di Siculiana che da pubblica diventa privata, grazie  a dei depistaggi investigativi…
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Da Agrigento, quindi, siamo passati alla DIA a Palermo. Devo dire che è stato lo stesso pubblico ministero che ci ha fatto rinviare a giudizio con queste pesanti accuse e che poi ha chiesto l'archiviazione per i fratelli Catanzaro. (ndr. si tratta in questo caso di una denuncia dei Carabinieri del NOE di Palermo, risalente al 2007, contro i Catanzaro e chi li ha favoriti, allorquando si sono impadroniti della discarica pubblica).
PRESIDENTE. Chi era questo pubblico ministero ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. La dottoressa Pandolfi.
PRESIDENTE. La dottoressa Pandolfi è, quindi, quella che ha chiesto questo tipo di incriminazione per lei ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Sì, ha chiesto l'abuso d'ufficio con l'aggravante dell'articolo 7 (favoreggiamento alla mafia).
Anziché procedere a carico dei presunti usurpatori della discarica comunale, a carico cioè di coloro che si erano sostituiti in tutto e per tutto, alle pubbliche istituzioni, impadronendosi ingiustamente, a parere anche dei Carabinieri, di una proprietà pubblica, e di centinaia di milioni di guadagni che avrebbero dovuto affluire nelle casse dei comuni e della Regione Siciliana,  si è proceduto contro chi queste presunte illegalità aveva denunciato.

Anzi, il 13 novembre dello scorso anno, proprio la dott.ssa Antonella Pandolfi,  chiedeva al Tribunale di Agrigento  l’archiviazione del procedimento riguardante una lunga serie di reati ambientali  ed oltre a questi anche i reati di truffa, falso e tanto altro ancora.

Aspettiamo ancora  Tribunale di Agrigento che è stato chiamato a pronunciarsi su questa sospetta richiesta di archiviazione .

La stessa dott.ssa Pandolfi è quel pubblico ministero che a marzo scorso in sede di audizione, sempre davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta che sta indagando anche sulle eventuali illegalità commesse a Siculiana-Montallegro, dalla ‘Catanzaro Costruzioni’ non ha detto nulla di questo procedimento per il quale ella stessa peraltro aveva, inspiegabilmente,  chiesto l’archiviazione.

E dire che i Carabinieri del NOE di Palermo e l’ex assessore regionale, il magistrato Nicolò Marino, avevano denunciato  una caterva di reati commessi dalla ‘Catanzaro Costruzioni’ all’atto di impadronirsi, ampliare e  realizzare le  4  mega discariche che da pubbliche che erano ed avrebbero dovuto continuare ad essere, sono diventate private.

E grazie a  questa indebita appropriazione della discarica comprensoriale di proprietà del comune di Siculiana,  che il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro ed i suoi fratelli  hanno  realizzato  guadagni, per centianaia di milioni di euro che non sappiamo se sono leciti od illeciti!

Sarebbe bastato  che il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, la dott.ssa Pandolfi, avesse svolto un minimo di attività di indagine in merito, per capirlo.

Ma, come lei stessa ha detto alla Commissione Parlamentare che l’ha ascoltata il 12 marzo scorso, alla domanda del presidente On. Bratti : Quindi, era una discarica su territorio pubblico, affidata ai privati tramite gara, affidamento o che tipo di contratto? A che titolo il comune l’ha affidata al gestore?

 

La dott.ssa Pandolfi risponde:

Sì, dovrei riguardare questo aspetto. Quello che ricordo è che si arriva alla stipula di questo contratto per la realizzazione della discarica. Non so essere più precisa sul punto. Magari mi riservo di poter eventualmente riguardare questo aspetto.

Ma quando lo deve riguardare questo aspetto, cara dott.ssa Pandolfi, se alcuni mesi deopo questa sua audizione chiede, in fretta e furia, l’archiviazione del caso?

Perché non ha sentito l’esigenza di sentire  l’ex sindaco di Siculiana, Giuseppe Sinaguglia, da lei, ingiustamente fatto processare per concussione e mafia, visto che lo stesso sindaco assieme ai suoi colaboraori amministrativi, è stato assolto in via definitiva già nel 2012?

Lei avrebbe avuto tutto il tempo per ascoltare lui, per riascoltare  l’attuale  sindaco di Palma di Montechiaro,che era capo dell’ufficio tecnico di Siculiana,  all’epoca dei fatti, contestati dai Carabinieri alla famiglia Catanzaro.

E costoro,  da Lei segnalati alla Procura Distrettuale Antimafia, e da Lei fatti processare, ingiustamente per mafia, le avrebbero tranquillamente potuto riferire ciò che l’ex sindaco di Siculiana ha riferito, il 21 settembre scorso, sempre alla Commissione Parlamentare di’Inchiesta e cioè che, nel periodo in cui Lei, ha fatto mettere alla sbarra per mafia e concussione l’allora sindaco di Siculiana ed i suoi funzionari e tecnici, la ditta ‘Catanzaro Costruzioni’, non aveva alcun titolo, per mettere piede in quella discarica pubblica, visto che il suo contratto di gestione era già scaduto e come testualmente riferisce l’allora sindaco Sinaguglia alla Commissione Parlamentare:

in quel periodo la ditta Catanzaro gestiva per conto del comune il post gestione, quindi il percolato, era cliente del comune perché portava i sovvalli dell'impianto di trattamento che aveva trattato e, nello stesso tempo faceva l'ampliamento della discarica e la gestiva. 
PRESIDENTE. Di chi era la proprietà ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Nostra, sempre nostra. 
A proposito della proprietà, io ho combattuto contro un muro di gomma per far capire la situazione. Guardi, questo è l'atto...
PRESIDENTE. Può lasciarcelo.
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Sì. Ho portato tutte le carte che avevo già inviato alla Commissione nel 2006.
PRESIDENTE. Alla Commissione antimafia o a questa ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Alle Commissioni antimafia e rifiuti.
PRESIDENTE. Nel 2006 ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Sì, alle precedenti Commissioni. Tutta la vicenda si svolge antecedentemente, dal 2004 al 2006. Abbiamo lottato contro un muro di gomma per far capire che la ditta Catanzaro non aveva nessun diritto, prima, alla valutazione di impatto ambientale e, poi, all'autorizzazione...
PRESIDENTE. Perché la Regione continuava a dare autorizzazioni a un soggetto che non era...
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Non deve chiederlo a me, ma alla Regione. 
Dopo tante lotte siamo riusciti ad aprire una piccola crepa in questo muro della Regione. Peraltro, le nostre vicende relative alla discarica si svolgono tutte a cavallo del ferragosto, sia l'ordinanza prefettizia da cui origina tutta la vicenda, sia questa vicenda. In data 11 agosto l'ingegnere Sansone, responsabile per la valutazione di impatto ambientale, scrive al comune di Siculiana proponendo, in considerazione del fatto che il comune di Siculiana sosteneva che Catanzaro non avesse titolo, una riunione per chiarire la vicenda. Guarda caso, quest'invito arriva al comune di Siculiana all'indomani della data stabilita per la riunione. 
PRESIDENTE. Avete realizzato voi il progetto...
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Guardi, c’è anche la mia firma sul progetto: la Catanzaro l'ha presentato tramite la prefettura all'assessorato per la VIA. C’è anche la mia firma, in rappresentanza del comune. Alla fine, sia la VIA sia l'AIA sono state concesse alla Catanzaro. 
Devo dire che in quel caso c’è stato da parte della prefettura un atteggiamento pilatesco. L'assessorato ha chiesto chi fosse il titolare alla prefettura, che ha risposto che badava solo all'aspetto ambientale di AIA e VIA. Ci sono stati atteggiamenti pilateschi. In quell'ordinanza era previsto che il comune stipulasse il contratto con la ditta Catanzaro.
Noi rigiriamo il progetto dell’ampliamento della discarica e li diffidiamo, ma a settembre tutti i dubbi e le ragioni erano scomparse, ed era scomparso anche l'ingegnere Sansone che, originariamente ci aveva proposto di chiarire che la proprietà della discarica era nostra.
È comparso, invece, l'architetto Gianfranco Cannova (ndr. si tratta del tecnico, reo confesso, arrestato per abusi e tangenti e che ha rilasciato le altre autorizzazioni in Sicilia, uguali a quelle dei Catanzaro, per le altre tre discariche private, adesso sotto sequestro giudiziario), che era sicuro, non aveva nessun dubbio, per cui ha fatto la conferenza dei servizi, è andato tutto avanti, noi abbiamo...
PRESIDENTE. Quella riunione non è mai stata fatta poi.
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. No, non è mai stata fatta.
PRESIDENTE. Quindi, l'ingegner Sansone vi ha proposto una riunione per... capire che cosa fare, poi è passato...
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. È passato Ferragosto.
PRESIDENTE. A settembre l'architetto Cannova vi comunica che dava l'autorizzazione, che era tutto a posto.
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. L'architetto Cannova, interrogato dalla questura riguardo al fatto che non si fosse informato, aveva risposto che non era compito suo stabilire chi fosse il proprietario, ma della conferenza di servizio, presieduta dall'architetto Cannova stesso. Essendo, quindi, il presidente, era tenuto a sapere chi fosse il proprietario. Tutte queste carte sono qua. 
Il risultato finale è che una discarica pubblica diventa privata. Questo è il risultato finale. Devo anzi dirle che con le mie dimissioni due sono i risultati finali: la discarica da pubblica diventa privata e la commissione che gestiva il comune ha fatto un atto transattivo con la ditta Catanzaro di 11 milioni di euro e oltre.
PRESIDENTE. Fatto successivamente da quale commissione ?
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. Quella che gestiva il comune perché sciolto per mafia.
PRESIDENTE. Quindi, dopo che c’è stato lo scioglimento del comune per mafia...

Cara dott..ssa Pandolfi, a questo punto,  vorrei cortesemente rivolgerLe alcune domande:

1 c     1)  come mai non ha sentito sinora  l’esigenza, di acquisire queste preziose  informazioni  trasmesse alle Autorità Competenti, sin dal lontano 2006, direttamente  dall’ex  sindaco di Siculiana, Giuseppe Sinaguglia?
2)  Perché ha chiesto l’archiviazione  del procedimento  riguardanti i numerosi reati relativi alla costruzione e gestione delle varie vasche che compongono il puzzle ‘ megadiscarica’ di Siculiana-Montallegro?
3)    Perchè  ha omesso, anche nel 2014, di riesaminare queste carte, alla luce delle piene assoluzione dell’ex sindaco Sinaguglia e dei suoi ex funzionari e tecnici, ingiustamente accusati dal vicepresidente di Confindustria Sicilia e dai suoi fratelli?

4)   4) Si è resa conto che, sempre i Catanzaro  si sono fatti liquidare dai commissari prefettizi, qualcosa come 11 milioni di  euro che, spettavano al comune e  non a loro, ripulendo le case di quel comune?

5)  5)Le è adesso  chiaro che, proprio  grazie alle loro  denunce, rivelatesi del tutto infondate, i  Catanzaro si sono   impadroniti, ingiustamente, di una discarica pubblica? Del resto a  queste conclusioni erano anche pervenuti  non solo l’ex sindaco, Sinaguglia, ma anche i Carabinieri del NOE,  di Palermo, nel 2007  ed il suo collega magistrato, nonché ex assessore regionale, Nicolò Marino, nel 2013.

 
6)     Le è altrettanto chiaro che   grazie allo scioglimento per mafia del comune di Siculiana, sempre il vicepresidente di Confindustria ed i suoi fratelli,  sono diventati i padroni incontrastati dell’intero affaire, incamerando ed inglobando, la vecchia discarica pubblica  e  creandone un’altra,  in maniera sempre illegittime, questa volta veramente gigantesca, della capienza di 3 milioni di tonnellate, buona a sotterrare i rifiuti di tutta la Sicilia per un anno e mezzo?
E dulcis in fundo le rivolgo un ultima doverosa  domanda  che riguarda la situazione attuale, visto il perpetrarsi di ulteriori reati, oltre che amministrativi, anche ambientali:
7)     adesso Lei, cara dott.ssa Pandolfi,  cosa intende fare, lasciare che anche l’ultima mega discarica dei Catanzaro, attualmente in esercizio,  della capienza, come detto,  di 3 milioni di tonnellate e che sta consentendo loro  di ricavare ulteriori guadagni per oltre 250 milioni di euro,  autorizzata lo scorso anno, in maniera  illegittima, per stessa ammissione del funzionario regionale  che ha loro firmato le cosiddette VIA ed AIA,  ossia il dott. Gaetano Gullo, continui a rimanere aperta?

 

Assurdo, ma vero!
E come dare torto, a questo punto,  al malcapitato Sinaguglia se poi chiosa la sua audizione a Roma, sempre rivolto alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta in questo modo è l’ex Ssindaco Sinaguglia che parla:

formulo una mia riflessione personale. Guardi, mio padre mi ha fatto crescere con grande rispetto per le istituzioni. Mio padre mi proibiva di chiamare sbirri i Carabinieri, non voleva, per cui non immagina che cosa fossero per me la prefettura, l'assessorato, il tribunale. In questa vicenda non mi fido neanche di voi. Sinceramente, non so perché siate qua. Non credo che siate tutti in buona fede.
Non offendetevi, ma dopo questa vicenda...

PRESIDENTE. Capisco. È chiaro che sono situazioni anche pesanti, che credo l'abbiano messa non poco in difficoltà.
GIUSEPPE SINAGUGLIA, Ex sindaco del comune di Siculiana. La mia famiglia era l'antimafia. Sentirsi dire che era mafiosa era, è una cosa terribile per chi ha figli.
PRESIDENTE. È, infatti, una vicenda su cui cerchiamo di capire. La stiamo analizzando per quelle che sono le nostre possibilità e competenze da tutti i punti di vista, e questa questione è emersa. Ci sono state queste dichiarazioni dell'allora assessore Marino, ex procuratore...

Ed il Marino che cita il presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, Alessandro Bratti è lo stesso che, come è ormai notorio, è stato fatto fuori, è stato estromesso dal governo regionale dal presidente Rosario Crocetta, allorquando si è permesso di indagare proprio sulla discarica della potente famiglia di Siculiana.

Credo che per ora è inutile aggiungere altro, se non ricordare, agli attuali amministratori di Siculiana e Montallegro che un loro ex collega, Giuseppe Sinaguglia, ha solo cercato di difendere gli interessi di una comunità, oggi letteralmente sommersa dai rifiuti e dai pestiferi miasmi di una serie di mega bombe ecologiche che, private lo sono solo di fatto e non di diritto.
E poi una doverosa domando la vorrei rivolgere anche agli attuali sindaci di Siculiana e Montallegro: perché continuate a  svendere la salute e la vita stessa dei vostri concittadini per delle misere briciole,  15 mila euro l’anno per far festa, elargiti a mo’ di elemosina dai fratelli Catanzaro?
Come mai non vi rivolgete alle Autorità Giudiziarie e non vi fate restituire, assieme ad altri sindaci dei comuni limitrofi, quelle decine di milioni di euro, sottratti, forse del tutto illegalmente, alle collettività che voi, non proprio degnamente, rappresentate. 
Salvatore Petrotto

( 10 ottobre 2015 )



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