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SALE LA PROTESTA PER DELOCALIZZARE LA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE.

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Italcementi di Isola delle Femmine , torre di 100 metri
Il Comune di Isola: va spostata

Nuovo impianto e polemiche. "Serve ad abbattere le emissioni"

Sindaco e associazioni: "Lontano Dal paese".

Azienda possibilista

ISOLA DELLE FEMMINE, (ima] La nuova torre di cento metri d'altezza che Italcementi vuole costruire nello stabili¬mento di Isola sta provocando allarme.
Associazioni e Comune marcano da vicino la società bergamasca, che ha sedi in tutt'Italia, per chiedere la delocalizzazione del nuovo forno e quindi della torre.
Uno spostamento di poche centinaia di metri dal centro abitato, ai piedi della montagna nei cui pressi c'è una cava.
Una proposta che, se accolta dall'azienda, renderebbe la stessa collettività meno ostile all'ammodernamento del ciclo di produzione. La prima sede ufficiale per presentare questa proposta è stata la prima riunio¬ne della conferenza dei servizi convocata dall'assessorato al Territorio per rila¬sciare l'Autorizzazione integrala ambientale (AÌa).
Un via libera per consentire all'industria di realizzare il nuovo impianto, come già fatto a Calusco d'Adda. «Noi non siamo contro la torre che come ci assicurano! tecnici dell'Italcementi abbatterebbe di molto le emissioni in aria.
Il nuovo forno consente infatti un consumo più basso di energia termica e quindi l'impiego di una minore quanti¬tà di combustibili - dice il sindaco Caspare Portobello -.
Quello che emerge dagli incontri con cittadini e associazioni è che si è tutti contro il luogo scelto nel progetto per realizzare la torre, alta cento metri con una base di 40 per 40. Avete idea di cosa significa una simile struttura a due passi da alberghi e non distante dal mare?".

Sulla stessa linea rappresentanti di associazioni come Isola Pulita e Mare Pulito.
«Non siamo contro il nuovo impianto se ciò significa un abbattimento delle emissioni- afferma Mario Ajello-.
Ciò che decidiamo è la delocalizazione della torre. Dal momento che si parla di un investimento di 100 milioni di euro mi sembra che si possa trovare una soluzione per assicurare una convivenza serena tra noi e Italcementi».
Per Giuseppe Ciampolillo di Isola Pulita è necessario saperne di più prima di qualsiasi via libera. Non solo, ma la condizione essenziale è la delocalizzazione dell' impianto. Per questo Isola Pulita si è fatta promotrice di un'interrogazione presentata dal senatore Tommaso Sodano.

L'azienda si mostra dal canto suo pos¬sibilista. «Siamo agli inizi del nostro iter che abbiamo avviato proprio in questi giorni. Il progetto di ammodernamento dell'impianto ha un'importante valenza ambientale - dicono dall'azienda -. Il confronto con i! territorio è continuo e avremo modo di affrontare tutti i sugge¬rimenti che ci saranno sottoposti per una corretta vantazione, ambientale, tecnica ed economica».

Comitato Cittadino Isola Pulita

( 8 febbraio 2007 )



Ci sono 2 commenti sulla notizia
(anonymous): 06/03/2011 23:55:53
italcementi Rispondi a questo messaggio
vedo milioni di comenti mio padre a tirato crazie al litalcementi 6 figli gente che lotta per un posto di lavoro e voi volete mettere nella disperazione 400 famiglie che gesu cistia vicino vergogna
dani: 06/03/2011 23:56:45
italcementi Rispondi a questo messaggio
vedo milioni di comenti mio padre a tirato crazie al litalcementi 6 figli gente che lotta per un posto di lavoro e voi volete mettere nella disperazione 400 famiglie che gesu cistia vicino vergogna