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RECENTI TENTATIVI DI RIMOZIONE DELL’IMMAGINE DI PEPPINO 

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Nei tempi del fascismo dilagante, del  ministro Brambrilla che, col padre, fa il saluto romano alla festa dei Carabinieri, delle ronde nere, del monopolio della pubblicità a Mediaset, del divieto sulle intercettazioni e di molte altre vergogne, è arrivato anche il tempo di rimuovere Peppino Impastato. Il racconto di incubi e bravate nei confronti di Peppino è lungo e ne abbiamo già pubblicato parte sul suo sito, ma l’elenco s’ingrossa giornalmente.  

 

E’ il caso di cominciare con un certo Aldegani, neosindaco leghista di un paese della lontana Padania, Ponteranica, il quale ha in progetto di cambiare il nome della biblioteca, recentemente intestata a Peppino Impastato, con quella di un padre “sacramentino”, tal Giancarlo Baggi, il cui merito è quello di essere stato un appassionato di storia locale: «Non ho nulla contro Impastato – dice il padano, ma preferiamo, con le strutture del territorio, rendere memoria a una personalità che ha contribuito ad accrescere il prestigio di Ponteranica». Viene spontaneo chiedersi, dopo questa battuta ipocrita: “Ma non c’erano in tutto il paese altri spazi da dedicare al “padre sacramentino? Perché rimuovere Peppino?” E la risposta è facile: Peppino è un terrone, oltre che essere un comunista antipatico e rompiballe. Ahimè, la miseria morale e la cialtroneria leghista che la genera hanno fatto un altro passo in avanti!!!    

 

Ma andiamo oltre: la giunta del comune di Prizzi, un lontano paese della Sicilia, superando mugugni e posizioni contrarie, ha deliberato, nel maggio di quest’anno di intestare a Peppino Impastato un campetto di calcio. Contro questa decisione, opera dei soliti comunisti che agiscono nell’ombra, un’associazione prizzese. “Ad Maiora”, ha reagito con questo comunicato:

 

Lettera aperta ai cittadini Prizzesi.

 

Premesso che il nostro intervento non vuole in nessun modo oltraggiare ne screditare la persona e la memoria di Giuseppe Impastato, vittima della mafia, ma bensì vuole fare chiarezza e per prendere le distanze dalla recente scelta  della Giunta Comunale di Prizzi che ha pensato di intitolare l’impianto sportivo di Contrada Ferro a Giuseppe Impastato. (Segue nota biografica di Peppino). Fino a questo punto nulla da eccepire, anche perché tutto questo fa parte oramai della storia. Ma non ci troviamo d’accordo,  su questa scelta deliberata in data 8 maggio 2009 con delibera di Giunta n. 51  con l’intitolazione del campo di calcio a Impastato,  considerando il fatto che Prizzi ha avuto tanti di quei cittadini impegnati nei più svariati campi sociali e culturali  ai quali si poteva “intitolare” detto palazzetto comunale. Quando la nostra associazione è stata ufficialmente invitata alla manifestazione per l’intitolazione del campo di calcio di contrada Salaci al compianto Salvatore Ingorgia, senza batter ciglio abbiamo partecipato in massa ed abbiamo apprezzato tale scelta di premiare innanzitutto l’Uomo ma anche lo sportivo Salvatore Ingorgia. Dobbiamo purtroppo constatare che la politica a Prizzi dimentica certi valori e assume sempre di più i connotati di appartenenze non meglio identificate, di proclami e di iniziative che fanno apparire il nostro Paese come l’avamposto della lotta alla criminalità,  il primo centro della Sicilia per consumo di alcool e quello che interessa è solamente l’organizzazione di manifestazioni “pseudo culturali” tralasciando di fatto le problematiche abbastanza gravi nel dimenticatoio. Noi a tutto ciò non ci stiamo, non si può intitolare una struttura sportiva ad un politico, e qui ci vogliamo fermare, che forse neanche sapeva dove si trova Prizzi e che per titolo di cronaca non era neanche uno sportivo.Cosa c’entra lo sport con la mafia e principalmente con la politica.Se si vuole intitolare l’impianto sportivo di contrada Ferro lo si faccia scegliendo un nome che ha dato lustro al Nostra caro Paese e credeteci ce ne sono tanti che lo meriterebbero.L’Associazione perseguirà tutte le vie e intraprenderà tutte le iniziative possibili affinché tutto quanto sopra detto non avvenga.    Il Consiglio di Amministrazion dell’A.S.C.S.D. “Ad Maiora”.

 

Non abbiamo potuto fare a meno di rispondere a questi arditi prizzitani che ripropongono, paro-paro la posizione del sindaco padano: 

 

Comunicato dell’Associazione Peppino Impastato di Cinisi:

 

“La posizione dell’Associazione “Ad Maiora” di Prizzi stupisce per la “curiosità” di alcune considerazioni fatte sull’opportunità di intitolare il campo di calcetto a Peppino Impastato: Si comincia con un “sin qui nulla da eccepire”, sulla nota biografica di Peppino: è che si vorrebbe eccepire? Questa è la sua vita, l’insieme delle sue scelte politiche che non sono né qualunquiste né fasciste, né moderate, ma sono le sue scelte, per le quali ha perso la vita. Forse l’esempio di coraggio e di lotta al conformismo, alla cultura del familismo mafioso, al potere corrotto non è sufficiente, per i componenti della nostra  egregia Associazione, a far di Peppino un esempio da indicare ai giovani sportivi di Prizzi: secondo “i nostri”, a costoro, bisogna indicare, per quel che riguarda il campo sportivo, un uomo di Prizzi e che possibilmente sia stato uno sportivo. Non viene suggerito nessun nome, forse perché non esiste. Secondo questa logica non bisognerebbe intestare l’aereoporto di Punta Raisi a Falcone e a Borsellino, perché non sono piloti, non bisogna intestare, a Prizzi, strade a Pirandello, Leopardi, D’Annunzio, perché non sono di Prizzi, non bisogna intestare, come hanno fatto i comuni di Torino e di Gaggiano sul Naviglio boschi, perché Peppino non cercava funghi, non bisogna intestare scuole a Pio La Torre perché non era un professore, ma un politico, non bisogna intestare il campo sportivo perché Peppino, malgrado, come dimostrano alcune sue foto, fosse uno che praticava il calcio, non è mai riuscito a diventare un campione degno di avere intestata una strada, (come ci spieghiamo allora lo stadio “La Favorita”? forse che all’amante di re Ferdinando piaceva “stare a cavallo?”) ecc. Questa di Peppino, definito uomo politico, quasi si trattasse di qualcuno da cui prendere le distanze,e quindi, come tale da non avere niente a che fare con lo sport, è proprio grossa: il massimo che mi è capitato di sentire: egli si sganascerebbe dalle risate, così come lo faranno senz’altro i cittadini di quel comune vicino a Marzabotto che a Peppino ha intestato il palazzetto dello sport. Inoltre, la strisciante insinuazione che, occuparsi di antimafia, per un paese sembra suggerire al mondo l’immagine che si tratti di un paese mafioso, è la solita barzelletta cui i mafiosi e i loro amici paramafiosi ricorrono quando non vogliono che ci si occupi delle loro cose. Suggerirei ai nostri componenti dell’Associazione di occuparsi di cose utili a risolvere i problemi del loro paese.  di guardare un po’ oltre certe forme di gretto provincialismo, anziché prendere le distanze da chi, come Peppino, ha perso la vita per costruire una società diversa, anche per loro e per i loro figli. Comunque, non mancherò di inserire questa “curiosità prizzitana” nella prossima edizione del mio libro su Peppino, con la precisazione che Prizzi, per fortuna, non è composta solo da questa gente" e di renderla nota per quanto mi è possibile. Il Presidente dell’Associazione Culturale  Peppino Impastato di Cinisi     SALVO VITALE

 

Per chiudere riportiamo le singolari dichiarazioni fatte dal mafioso Gaspare Ofria a un sito web di Canicattì:

 

“Gaspare Ofria, nipote del boss Tano Badalamenti, a trent’anni dalla condanna per omicidio in un’intercettazione definisce il giovane Peppino “un attentatore che voleva far esplodere un treno. E il film ‘I cento passi’ è una grande stronzata”. Il nipote del boss Tano Badalamenti, sostiene oggi che il giovane attivista di Democrazia proletaria, assassinato su ordine di Cosa nostra era “un attentatore”, uno che “voleva ammazzare delle persone”, mettendo una bomba sulla ferrovia, “e per questo è morto”. Gaspare Ofria,è stato arrestato il 22 maggio scorso per mafia dai carabinieri del Ros nell’operazione “Centopassi”. L’uomo in una intercettazione definisce Peppino Impastato “l’anticristo”, uno che “era contro il sistema”, e sostiene che era un attentatore, perché voleva far esplodere un treno. Si tratta della stessa tesi (in realtà un depistaggio) che venne fatta circolare subito dopo l’omicidio. E che a distanza di vent’anni la procura ha smentito con le indagini che hanno portato sotto processo Badalamenti. Nella conversazione registrata dal Ros, Ofria tenta di infangare l’immagine di Impastato, sostenendo pure che “era un politico, e di conseguenza anche lui era un po’ sporco”. E poi attacca il film “I cento passi” sostenendo che “è una grande stronzata”, perché per Ofria “la maggior parte delle scene sono completamente inventate…”.

 

Pare di capire che Ofria si sia svegliato dopo un lungo sonno di trentuno anni e un mese per ripetere le stesse cose che mafiosi e giornali avevano messo in giro dopo  la morte di Peppino, per depistare le indagini. Ignora che il caso è stato aperto e chiuso per tre volte e alla fine si è concluso con un minuzioso lavoro d’indagine della Commissione Antimafia e con una dettagliatissima sentenza di condanna di Vito Palazzolo e del suo grande zio don Tano. Quello che stupisce è che alcuni siti e alcuni giornali diano spazio a queste barzellette degne solo di stare in pattumiera. Peppino “l’Anticristo” . anche qua c’è da mettersi a ridere per ore: il buon padre Fasullo, direttore della rivista “Segno”, sostiene invece che Peppino è come Cristo, martire dell’idea. In verità Peppino è ancora un personaggio scomodo sia per il perbenismo borghese, sia per fascisti e mafiosi, sia per padani e chierici bacchettoni. Come dice Salvo ne “I cento passi” “ E poi, chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia? , di questo Peppino Impastato? E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, “un nuddu miscatu cu nienti”

 

(Salvo Vitale)  

 

( 18 giugno 2009 )



Ci sono 2 commenti sulla notizia
stefano: 19/06/2009 11:47:10
peppino e lo sport Rispondi a questo messaggio
leggendo mi sono anche ricordato che una delle prime inchieste di peppino ne l'dea socialista riguardava proprio lo sport a cinisi...poveri amici di prizzi... un compagno
Mauro: 22/07/2010 11:38:16
Non condivido l'opinione di Salvo Vitale Rispondi a questo messaggio
Non condivido l'opinione di Salvo Vitale! Mi sembra semplicemente pretestuosa e priva di fondamenta, soprattutto quando si riferisce al popolo di Prizzi di cui io mi onoro di farne parte! Prizzi non vuole affatto rimuovere la memoria di Peppino Impastato, perché anche noi siamo contro la mafia e non remiamo di certo a suo favore! Il Sig. Vitale ha offeso un intero paese, prendendo a pretesto l'intervento di un'associazione prizzese apparso sul sito www.cosediprizzi.it che semplicemente evidenziava il fatto che si sarebbe potuto intitolare il campo di calcetto del paese ad un personaggio locale meno conosciuto, anziché alla nobile memoria di Peppino Impastato che ha già tante strade e strutture pubbliche intitolate. Sig. Vitale, le vicende bisogna raccontarle bene!Grazie per l'attenzione!