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CONSEGNATE AL SINDACO DI CINISI LE CHIAVI DELLA CASA DI BADALAMENTI.

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L’immobile sarà affidato all’Associazione Impastato

Finalmente!!!. La chiave della casa di Gaetano Badalamenti, quella de “I cento passi”, sita in corso Umberto, è stata consegnata al sindaco di Cinisi, Palazzolo. Domenica 9 maggio, alla fine del corteo per ricordare il 32° anniversario della morte di Peppino Impastato, il sindaco consegnerà ufficialmente la chiave dell’immobile all’Associazione Culturale Peppino Impastato di Cinisi. La confisca ha avuto un lungo iter, cominciato il 4-4-1985, allorchè i giudici Falcone, Borsellino, Guarnotta e Di Lello emisero il primo decreto di sequestro. I legali di Badalamenti hanno avanzato una serie di ricorsi, sino ad arrivare al provvedimento del tribunale di Palermo, n. 7/0 del 26-11-07, divenuto definitivo il 4-11-09 che ha definitivamente chiuso l’iter giuridico di  confisca del bene, passato al demanio dello stato, e adesso consegnato ufficialmente al Comune di Cinisi. Da allora ci sono voluti sei mesi, per arrivare alla consegna, dopo che la moglie di Badalamenti, Teresa Vitale, ha provveduto a svuotare la casa dei mobili.

L’Associazione, è affiliata all’Arci e   attualmente gestisce la sua casa in corso Umberto 220,  a Cinisi, sua sede sociale, e  grazie alla collaborazione di sei unità del servizio di volontariato civile, si sta occupando della realizzazione di una biblioteca pubblica comprendente i testi attualmente presenti, composti da circa 200 volumi di proprietà di Peppino Impastato e da 1000 volumi frutto di varie donazioni: si tratta di testi di storia, geografia, letteratura, filosofia, sociologia, economia, con una specifica presenza di  argomenti relativi alla storia della Sicilia e del movimento operaio e contadino. Tale patrimonio librario potrà essere integrato da ulteriori donazioni, che diversi soci dell’Associazione sono disposti a fare, una volta disponibile lo spazio e i mobili adeguati  per contenerli. La biblioteca si ripropone di realizzare una rete con la biblioteca comunale di Cinisi, cioè una reciproca collaborazione per la consultazione e il prestito di testi in possesso delle due strutture, consultabili attraverso la consultazione dei rispettivi elenchi dei titoli in possesso. In tal senso l’Associazione ha presentato al Sindaco di Cinisi un progetto per l’utilizzazione del bene confiscato, che dovrebbe diventare sede della biblioteca e prevedere l’utilizzazione degli eventuali spazi disponibili per la realizzazione di attività culturali del tipo di quelle che nel 1976-77 caratterizzarono il “Circolo Musica e Cultura”, nel segno e nell’eredità trasmessa da Peppino Impastato (cineforum, dibattiti, recitals, presentazioni di libri, mostre ecc., ma anche corsi di recupero, di preparazione scolastica, di educazione musicale ecc.). Il progetto inoltre prevede che la casa diventi un centro di accoglienza dei numerosi visitatori  che, nel corso dell’anno arrivano a Casa Memoria e che spesso, per il loro elevato numero, (trattasi in gran parte di scolaresche), non possono essere ricevuti e intrattenuti negli stretti locali della casa di Peppino e di Felicia Impastato. Va ricordato, come detto anche in una trasmissione nazionale di RAI 2, che Casa-Memoria accoglie da 10.000 a 15.000 presenze annue e che occupa il primo posto in Italia come numero di visitatori che vogliono effettuare forme di turismo alternativo con forte valenza d’impegno civile, oltre che realizzare un percorso di “educazione alla legalità”.  L’Associazione Culturale Peppino Impastato è nata nel 2002 per iniziativa di un gruppo di compagni di Peppino Impastato, ha promosso il Forum Sociale Antimafia, assieme ad altre realtà impegnate in questo settore, ed organizza annualmente, il 9 maggio, le iniziative per l’anniversario della morte di Peppino Impastato.

Il Presidente dell’Associazione, prof. Salvo Vitale, ha dichiarato: “Si tratta di un momento storico per Cinisi, a conclusione di una storia iniziata con l’assassinio di Peppino Impastato e durata 32 anni. Non è il caso di puntualizzare quanto richiamo locale, nazionale e internazionale avrà l’affidamento e l’utilizzazione dell’immobile confiscato,  alla nostra Associazione composta, in gran parte, dai compagni e familiari di Peppino Impastato: si tratta di una “riappropriazione”, al servizio della comunità, di  un bene di proprietà dell’assassino della sua vittima e di un eclatante esempio di come la giustizia e la legalità possano, sia pure dopo lungo tempo, trionfare sul delitto e sulla violenza mafiosa. Non vogliamo parlare, come spesso si fa, in termini  pomposamente trionfalistici, di vittoria dello stato, ma di vittoria di una parte dello stato, composta da cittadini onesti, da funzionari responsabili e da esponenti delle istituzioni che hanno creduto e credono nell’esempio di lotta alla mafia lasciato da Peppino Impastato e nella grandezza del suo sacrificio. Adesso ci aspetta il difficile compito di rendere operativa e funzionale questa casa, al servizio della comunità: non disponiamo, al momento di fondi per eventuali lavori di restauro e di riadattamento dell’immobile, oltre che per l’acquisto di suppellettili, strumenti e mezzi tecnici che possano consentirci di rendere operativo il nostro progetto. In tal senso vogliamo augurarci che il Comune o altre istituzioni non ci lascino soli in questo difficile compito, perché un eventuale nostro fallimento, significherebbe la sconfitta di quello stato che oggi è pronto a cantar vittoria. 

                                                                                                            (Salvo Vitale) 

( 15 maggio 2010 )



Ci sono 1 commenti sulla notizia
Patrizia: 23/09/2010 10:55:19
curiosità Rispondi a questo messaggio
Complimenti per il traguardo raggiunto.Ma volevo chiedervi una cosa.chi porterà avanti questa biblioteca,ci saranno possibilità per nuovi ragazzi di poter lavorare all'interno,oppure saranno sempre gli stessi? e se ci saranno nuovi con quale criterio verranno ,o,sono già stati scelti?.Grazie